Lo Sviluppo del Terzo Settore e le sue criticità

Il terzo settore negli ultimi anni ha subìto profonde trasformazioni a seguito delle mutate politiche del welfare adottate dai governi che si sono succeduti nel tempo e dalla recente riforma introdotta dal legislatore.

Gli ETS (enti del terzo settore) si sono quindi ritrovati a fronteggiare una situazione inedita: imparare a competere sul mercato libero.

 

L’esempio di Nco a Casal di Principe

A seguito di questi mutati scenari e come conseguenza anche di una nuova generazione di cooperatori che, nel frattempo, emergeva prepotentemente, nell’anno 2014 fui contattato dal consorzio di cooperative Nuova Cooperazione Organizzata di Casal di Principe (Ce) per un’azione di change management.

La collaborazione con il Consorzio NCO e le sue consorziate negli anni ha innescato un virtuoso processo di sequenze economiche e civiche di sviluppo territoriale che è andato gradatamente espandendosi.

Infatti, a seguito di quell’esperienza, come change manager, ho iniziato a seguire diverse realtà del terzo settore del sud Italia (38) che, in diversi casi, gestiscono beni confiscati alla criminalità organizzata (10).

Questo ha significato acquisire una notevole conoscenza del terzo settore ma, anche, iniettare cultura d’impresa all’interno di organizzazioni che, per loro stessa natura, sono refrattarie a tali sollecitazioni.

 

Fondazioni

Un ruolo importante in questa fase storica del terzo settore è svolto da fondazioni ed istituti di credito che finanziano (molto spesso con capitali a fondo perduto) le riorganizzazioni e l’avvio d’imprese sociali.

Questo avviene attraverso bandi di progettazione (fondazioni) e/o con l’apertura di linee di credito (istituti di credito).

C’è però ancora molto da fare per evitare che, nel tempo, questi aiuti possano tramutarsi in una forma mascherata di assistenzialismo.

 

Cultura d’Impresa

Questo perché non tutti gli ETS sono in grado di saper fare azienda e stare sul libero mercato per la diffusa scarsa cultura d’impresa e assenza di abilità manageriali nelle loro organizzazioni.

Infatti, molti ETS, laddove ci riescono, raggiungono la parità del conto economico solo ricorrendo stabilmente a fondi erogati dalle fondazioni e l’equilibrio finanziario solo facendo leva stabilmente sulle linee di credito

Gli imprenditori sociali hanno quindi bisogno soprattutto di formazione sul campo e gli ETS di strumenti tecnici di ausilio alla gestione aziendale come piattaforme gestionali e sistemi di controllo gestione.

Sarebbe quindi auspicabile un orientamento tendente più ad “accompagnare” che ad “aiutare” gli ETS nei loro percorsi di sviluppo e consolidamento.

 

Articolo pubblicato sul quotidiano La Notizia in data 20 marzo 2024.