Ecco come può risollevarsi il Paese dal degrado civico ed economico.

 

Una delle domande più ricorrenti che mi capita di ricevere nell’ultimo periodo è la seguente: l’Italia come può uscire da questo stato di degrado civico ed economico?

La mia risposta è sempre la stessa. Servono degli ottimi “ascensoristi”, competenze, tempo, costanza e tanta pazienza.

Da diverso tempo infatti nel nostro paese si è bloccato l’ascensore sociale. Ne consegue una società civile che si fonda su soprusi e prevaricazioni. Non sul merito.

Questo evidentemente ed inevitabilmente ha generato un generale, graduale e diffuso impoverimento culturale.

Questo impoverimento culturale si traduce, nella quotidianità, in una classe dirigente assolutamente inadeguata. Incapace governare i processi direttivi, organizzativi e di sviluppo. A qualsiasi livello sia nel pubblico che nel privato.

 

 

Formazione, capacità e merito

Solo a titolo d’esempio pensiamo al decadimento della formazione universitaria (anche) a seguito del prepotente avvento delle lauree telematiche.

Necessita quindi invertire la rotta affidandoci a persone che sappiano far ripartire l’ascensore sociale. Nel frattempo, governare la fase di transizione che dovrebbe portarci ad avere una nuova e moderna classe dirigente costruita esclusivamente sulla base di capacità e merito.

Bisogna quindi puntare ad una controrivoluzione culturale che tenda ad arricchire e non impoverire culturalmente le persone.

 

Uso costruttivo del digitale

In un’epoca in cui il marketing digitale, le neuroscienze e l’intelligenza artificiale dominano su tutto, bisogna approfondirne la conoscenza per rivolgerle ad un uso costruttivo e non distruttivo.

 

Fornire chiavi di lettura

Non si tratta di imporre un pensiero, ma di fornire alle persone “chiavi di lettura” quanto più oggettive, ampie e profonde possibili, tali da ampliarne la visione per orientare al meglio la vita pubblica e privata, soprattutto nella scelta delle persone e dei movimenti politici a cui affidare la guida di una delle principali economie al mondo.

 

Una classe politica anacronistica

Più crescono i gradi di libertà e civiltà di un popolo, più aumentano le insofferenze e quindi gli stimoli a cambiare (pena il decadimento) verso la classe politica. Classe che, se non si adegua, può apparire anacronistica.

Tanto più una comunità di persone evolve, maggiori sono le probabilità di un non ritorno verso i livelli civici precedenti, tenuto conto anche che una democrazia partecipativa funziona meglio quanto minori sono le asimmetrie culturali ed economi- che tra i suoi componenti.

 

Cosa fare

Necessita praticare azioni di incivilimento dal basso tendenti a ripristinare il normale funzionamento di un paese la cui vitalità, negli ultimi anni, è stata volutamente e scientificamente “annacquata” soprattutto attraverso la comunicazione mediatica.

Sulla base di questa premessa, uno degli aspetti salienti del mio lavoro in questi anni, è stato quello di utilizzare le sopracitate evoluzioni scientifiche e tecnologiche per sperimentare nuove modalità di comunicazione finalizzate a incivilire e a non impoverire culturalmente il Paese. I risultati, nel loro piccolo, sono stati straordinariamente sorprendenti.

Ovviamente questo ha significato studiare a fondo i fenomeni e approfondire la conoscenza delle materie.

 

Ribaltare i paradigmi

Va ribaltato il paradigma secondo cui l’orientamento al marketing sia adottabile in tutti i contesti.

Questo perché, dal mio punto di vista, vi sono attività e settori che, per la loro funzione civica, non possono agire in funzione della “domanda di mercato”.

Mi riferisco in particolar modo al mondo politico e a quello dell’editoria.

 

Una visione di lungo periodo

Non si può pensare di costruire il consenso elettorale e il successo editoriale adattando la propria offerta alla “domanda dal basso”, molto spesso frutto di esigenze e condizionamenti emotivi temporanei.

All’inverso, invece, chi ha, per la funzione che svolge, una responsabilità civica, deve agire secondo una visione di lungo periodo. Anche se questa è in controtendenza rispetto alle istanze del momento.

 

Il consenso politico

Non è etico fare politica adattando costantemente il linguaggio e l’operato ai “mal di pancia” della maggioranza degli elettori per costruirsi il consenso elettorale.

Così come non è onesto intellettualmente, oltre che strategicamente controproducente, progettare palinsesti e utilizzare linguaggi nel mondo dell’editoria per soddisfare la domanda della massa solo al fine del miglioramento dell’auditel.

Questo determina inevitabilmente un adattamento continuo al ribasso fino a toccare il fondo civico di un paese.

 

Conseguenze

Questo è già successo in Italia e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Si riscontra infatti un’arretratezza civica ed economica e una classe dirigente pubblica e privata inadeguata a governare i processi direttivi, organizzativi e di sviluppo.

 

Franco Cioffi

Temporary Manager Consulente Aziendale

Sono Franco Cioffi, Temporary Manager e Consulente Aziendale. Da diversi anni mi occupo di accompagnare e guidare le imprese verso uno sviluppo sostenibile a Napoli e su tutto il territorio nazionale. Se hai bisogno di una consulenza, contattami.