Contro l’evasione fiscale, la figura del tutor per le aziende

L’evasione fiscale è un tema strettamente legato all’economia sommersa che, in Italia, si stima vale circa l’11/% del PIL.

Problema endemico a cui si cerca di porre rimedio, peraltro con scarsi risultati, solo con norme dedicate.

Esiste invece una questione strutturale mai affrontata decisamente che è quella relativa al  cuneo fiscale alto che impatta negativamente sul costo del lavoro.

A questa si aggiunge una diffusa carenza di cultura d’impresa che determina una gestione deficitaria delle aziende.

 

Evasione e rapporti di lavoro

Con i prezzi di vendita “imposti” dai mercati di riferimento e con costi alti di gestione si riducono inevitabilmente i margini operativi fino a determinare perdite nel bilancio.

A seguito di questo gli imprenditori evadono l’IVA, non regolarizzano i rapporti di lavoro ecc. per abbattere i costi di gestione.

Per combattere l’evasione fiscale e far emergere il lavoro sommerso andrebbe quindi ridotto il cuneo fiscale sia per la parte di competenza delle imprese che quella dei lavoratori.

Questo determinerebbe una riduzione dei costi per le imprese e un aumento dei salari dei dipendenti.

Aumento degli stipendi che favorirebbe una maggiore capacità dì acquisto da parte dei dipendenti e l’aumento dei prezzi di vendita a seguito del conseguente incremento della domanda di beni e servizi.

Aumento dei ricavi e riduzione dei costi di gestione generebbero maggiori utili per gli imprenditori tali da indurli a non esporsi a rischi inutili e a regolarizzare la gestione aziendale.

Un Tutor per sopperire alla carenza di cultura d’impresa

Considerata la diffusa carenza di cultura d’impresa e manageriale che impatta negativamente sull’ottimizzazione della gestione, sarebbe inoltre opportuno creare una figura di tutor specifica per le PMI e imprese sociali.

Una figura professionale a cavallo tra: aziendalista, economista e agente di sviluppo locale, creata mediante scuole di formazione ad alta specializzazione.

Il coinvolgimento attivo di soggetti istituzionalmente deputati anche a tale ruolo (Stato, Regioni, Comuni ecc.) potrebbe contribuire a tale scopo mediante una legislazione tendente più ad “accompagnare” (tutoraggio e formazione diretta) che ad “aiutare” (agevolazioni fiscali e finanziarie) le imprese nei loro percorsi di sviluppo e consolidamento.

Due iniziative che, a regime, oltre a ridare vigore economico alle imprese italiane, garantirebbero anche le coperture economiche allo Stato grazie alle maggiori entrate tributarie e previdenziali a seguito dell’aumento del PIL e della regolarizzazione delle posizioni lavorative.

 

Articolo pubblicato sul giornale la Notizia in data 8 febbraio 2024.