Oggi vi presento il libro dal titolo “La Ribellione delle Imprese” di Francesco Delzio.

Al tempo del corona virus continua la mia piacevole attività di lettore e recensore di libri di recente pubblicazione editi dalla casa editrice Rubbettino.

L’emarginazione sociale degli imprenditori

“La Ribellione delle Imprese” di Francesco Delzio è un testo molto interessante. Pone all’attenzione dei lettori un tema di strettissima attualità: l’emarginazione sociale degli imprenditori.
Un escalation di “criminalizzazione” delle attività imprenditoriali che parte da lontano e che oggi trova sponda nel populismo dilagante.
Imprenditori costretti a fare i conti con una pesante crisi economica e con il trionfo dei partiti che difendono le ragioni della rendita rispetto a quelle della produzione.

Una situazione paradossale considerato che le imprese sono il principale motore dell’economia reale di un paese.
Non valorizzarle ed addirittura penalizzarle significa di fatto azzerare la crescita del Prodotto Interno Lordo ed avviarsi ad una pericolosissima fase di recessione.

La rivolta della produzione contro la rendita

Una situazione talmente paradossale che l’autore in conclusione ipotizza a breve la discesa in piazza insieme di categorie storicamente contrapposte. Ovvero imprenditori, sindacati e lavoratori.
Cioè la rivolta della produzione contro la rendita.
Insomma un bel libro ricco di spunti interessanti scritto da un autore costantemente sintonizzato sull’economia reale e non quella populista o da salotto.

Una cronica carenza di cultura d’impresa diffusa

Analisi quindi condivisibile ma non altrettanto le proposte che ne conseguono.
E’ errato dare per scontato che le aziende sono competitive e gli imprenditori sono bravi per definizione.
Il lungo viaggio fatto in questi anni nell’economia reale del nostro paese come temporary manager all’inverso mi ha restituito la consapevolezza di una cronica carenza di cultura d’impresa diffusa e di una classe di manager specifica per le PMI in grado d’iniettarla nelle stesse.

Un tutor per le PMI e imprese sociali

Una delle iniziative possibili per sopperire a tale disagio è la creazione di una figura di tutor specifica per le PMI e imprese sociali (che hanno caratteristiche e quindi esigenze molto diverse dalle grandi imprese). Una figura professionale a cavallo tra: aziendalista, economista ed agente di sviluppo locale, creata mediante scuole di formazione di qualità, che facciano tesoro delle esperienze migliori esistenti.

Aiutare le imprese nei percorsi di sviluppo

Occorre che ci sia il coinvolgimento attivo di soggetti istituzionalmente deputati anche a tale ruolo (Stato, Regioni, Comuni ma, anche, Fondazioni, Sindacati ecc.). Questo al fine di contribuire a tale scopo mediante una legislazione tendente più ad “accompagnare” (tutoraggio e formazione diretta) che ad “aiutare” (agevolazioni fiscali e finanziarie) le imprese nei loro percorsi di sviluppo e consolidamento.

Di recente ho recensito anche un altro libro edito da Rubbettino. Leggi la recensione di “Professione export manager – Strategie ed esperienze per internazionalizzare di Alessandro Addari.