Campi flegrei. tra possibilità’ di sviluppo e mancanza di strategia.

I Campi Flegrei sono un classico esempio di quello che un territorio potrebbe e dovrebbe rappresentare ma che invece non è.

Una bellezza struggente fatta di mare, laghi, isole, vulcani, oasi naturali, archeologia. Ed ancora, di strutture ricettive, terme, pesca, agricoltura, ristorazione, cantieristica ecc.

Uno scenario meraviglioso che però non riesce a posizionarsi e consolidarsi nel panorama del turismo nazionale ed internazionale.

A tal riguardo si dibatte frequentemente. I politici si alternano al governo degli enti locali. C’è un forte attivismo associativo, i docenti universitari fanno frequentemente sermoni sull’economia dello sviluppo, si organizzano seminari, tavole rotonde, stati generali ecc.

Ma, il risultato, rimane permanentemente ben al di sotto delle aspettative e delle potenzialità del territorio.

Eppure dal mio punto di vista il motivo c’è.

Cosa manca ai Campi Flegrei per spiccare il volo?

Manca un governo dei processi organizzativi del comprensorio mediante un’agenzia di promozione e sviluppo territoriale. Un’organizzazione che, dovrebbe essere, un ente privato (seppur dialogante con la dimensione pubblica) indipendente, e finanziato con il contributo dell’imprenditoria locale.

Una struttura gestita con un approccio manageriale da professionisti selezionati sul libero mercato.

Preliminarmente andrebbe realizzato un business plan. Ovvero un piano che dovrebbe tener conto dell’offerta potenziale del territorio e degli esiti delle indagini sui mercati di vendita finalizzate ad individuare le tendenze della domanda, target, canali e modalità di vendita ecc.

Fatta la strategia (eventualmente poi rimodulabile in funzione dei feedback dei mercati) si passerebbe poi alla fase operativa. Cioè un programma volto a strutturare l’offerta utilizzando al meglio le leve del marketing mix.

Progetto che, inevitabilmente, richiederebbe un coinvolgimento diffuso e dal basso degli operatori economici locali sia nella fase strategica che nella gestione operativa.

Un’operazione che, per quanto mi riguarda, è più complicato  a parlarne che a realizzarla.

Eppure tutto ciò non avviene.

Perché non avviene? 

Sul tema mi piacerebbe ascoltare il parere dei diversi appassionati del cambiamento residenti nei Campi Flegrei anche loro frustrati da questa paradossale quanto insopportabile situazione.

Scrivimi cosa ne pensi: f.cioffi@libero.it

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