In che consiste la direzione generale

 

La direzione generale è tra le possibili modalità d’intervento che adotto al fine di un processo riorganizzativo.

Non è l’unica soluzione.

Oltre alla direzione generale le altre modalità sono: il temporary management, la consulenza aziendale e la formazione.

Nello scorso articolo ho spiegato in cosa differiscono tra loro. 

Con questo scritto invece voglio fornire maggiori dettagli in merito alle modalità d’intervento a partire dalla direzione generale.

 

Riorganizzazione aziendale

La direzione generale prevede un contratto di medio lungo periodo (almeno 3 anni) da esercitare in autonomia o in affiancamento alla proprietà. Distinguo non di poco conto in quanto lavorare in affiancamento alla proprietà in un processo di riorganizzazione aziendale ha un coefficiente di difficoltà molto superiore rispetto a quello di lavorare in autonomia. Soprattutto quando siamo in presenza d’imprenditori e familiari dello stesso che ricoprono ruoli apicali nell’azienda con una scarsa cultura d’impresa.

 

Scardinare i limiti

Negli anni mi sono spesso imbattuto nei limiti culturali e di visione di diversi imprenditori. Gli imprenditori in questione, nel constatare la scarsa competitività delle loro aziende, tendono a imputarla prevalentemente (se non esclusivamente) a fattori esterni alle stesse. Per fattori esterni intendo politiche istituzionali, sistema creditizio, eccessiva burocratizzazione, ecc. In questo modo tendono ad escludere anche problematiche organizzative e gestionali interne.

 

Favorire la crescita

Qualsiasi organizzazione, invece, riflette la “mano” di chi la imposta e/o la governa.

Le blande competenze degli imprenditori in materie chiave come amministrazione, controllo di gestione, marketing e risorse umane, combinate con l’assenza di metodo e organizzazione, sono tra le cause più diffuse della scarsa competitività delle imprese.

Lavorare in affiancamento agli imprenditori significa quindi favorire la loro crescita personale e professionale.  Contestualmente significa procedere alla riorganizzazione aziendale generale il che rende il lavoro molto più complesso, lungo ed incerto rispetto al completo raggiungimento degli obbiettivi concordati.

 

I tempi dell’intervento

La durata del contratto (almeno 3 anni) e la presenza costante in azienda consente di garantire risultati sotto il profilo economico/finanziario. Mi riferisco a: incremento del fatturato, aumento del margine operativo lordo, miglioramento del cash flow ecc. Tra i gli obiettivi principali, la valorizzazione del capitale umano.

La qualità e i tempi di riscontro dei risultati ottenuti sono variabili. Dipendono molto a seconda se si lavora in autonomia o in affiancamento agli imprenditori per i motivi sopra esposti.

Nel mio prossimo articolo vi parlerò di consulenza aziendale e di come interpreto il ruolo di consulente aziendale.