L’urgenza del Salario Minimo.

Oggi parlo di salario minimo sull’edizione cartacea del giornale La Notizia.

Riporto qui di seguito l’articolo per chi non avesse acquistato il giornale e fosse interessato all’argomento.

 

 

La Commissione Europea ha di recente presentato e fatta approvare una direttiva sul tema che gli Stati membri dovranno recepire entro settembre 2024.

Nell’ordinamento italiano non esiste un livello minimo di retribuzione fissato per legge ma, l’articolo 36 della Costituzione riconosce il diritto, per i lavoratori, ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla propria famiglia un’esistenza libera e dignitosa.

 

A quanto deve ammontare il salario minimo?

In che modo si sostiene economicamente per lo Stato e per le imprese?

Come incide sulle politiche dei prezzi?

Come impatta sul debito pubblico e sulla competitività delle imprese private?

Domande legittime a cui provo a dare risposte mediante alcuni ragionamenti quanto più sintetici e oggettivi possibili.

 

In una condizione di libero mercato ed in assenza di speculazioni la domanda di beni e servizi dipende dai prezzi di vendita e dalla capacità d’acquisto (reddito) dei consumatori.

Negli ultimi decenni in Italia, al netto dei periodi di crisi come quello attuale, abbiamo assistito ad un graduale livellamento al ribasso dei prezzi medi di vendita di prodotti e servizi.

 

Condizione che, abbinata alla scarsa capacità di gestione dei costi nelle imprese, ha eroso gradatamente i margini di guadagno per gli imprenditori.

Gli stessi industriali e manager, per garantire la sopravvivenza delle proprie aziende, sono stati indotti, complice anche un elevato cuneo fiscale, non solo a non adeguare gli stipendi all’aumentato costo della vita ma anche a ricorrere a forme di lavoro irregolare alimentando così la già corposa economia sommersa del nostro paese stimata intorno all’11% del PIL.

Come si rompe questa micidiale spirale economica negativa depressiva che attanaglia l’Italia?

Non attraverso l’imposizione per legge del salario minimo peraltro senza copertura economica e facendo leva sull’indebitamento pubblico.

Necessita all’inverso costruire i presupposti per la sostenibilità economica di mercato del salario minimo.

Questa si ottiene incrementando i margini operativi e quindi i guadagni delle imprese mediante la riduzione dei costi e gli aumenti dei prezzi con politiche pubbliche (riduzione del cuneo fiscale) e private (efficientamento dei processi organizzativi interni con azioni di management applicato).