Riparte Scuola d’Impresa con Pietra di Scarto

Scuola d’impresa diffusa riparte con le attività in collaborazione con gli amici della cooperativa sociale Pietra di Scarto di Cerignola in provincia di Foggia.
Pietra di Scarto da anni è impegnata con coraggio, determinazione e ad armi impari, nella bonifica di un territorio infestato dalla criminalità organizzata che ha messo radici ovunque compreso nella pubblica amministrazione.

Corso in management aziendale di Scuola d’impresa diffusa

Ieri incontro operativo di preparazione da remoto con tutti gli attori della società civile a vario titolo coinvolti nel progetto di sviluppo civico ed economico del territorio pugliese.
I destinatari del corso di Scuola d’Impresa Diffusa in management aziendale saranno gli allievi di due classi del quinto anno del corso serale dell’istituto tecnico economico e tecnologico Dante Alighieri di Cerignola (Fg).

A scuola di esperienze pratiche

Un modello formativo, quello di Scuola d’impresa diffusa, che poggia in modo perfettamente equilibrato sulle basi delle nozioni, ma anche delle esperienze  pratiche.
Il mondo gira a una velocità esponenzialmente maggiore, anche grazie allo sviluppo dirompente delle nuove tecnologie, che stanno mescolando i mondi fisici, digitali e biologici con un impatto massivo su tutte le discipline, le economie e i settori produttivi.

Scuola di innovazione

L’innovazione emerge in settori nuovi. Tra questi: l’intelligenza artificiale, la robotica, i veicoli a guida automatica, la stampa 3D e le nanotecnologie.
È un mondo di accelerazioni non lineari e crescenti connessioni che sta abbattendo muri e barriere tradizionali a un ritmo impressionante.
Occorre prendere atto che in un mondo a velocità crescente anche i giovani devono strutturarsi e camminare più velocemente.
Finora, tutto questo non è stato parte integrante dell’insegnamento. Ma il tempo che viviamo, con la sua frenetica ricorsa alla velocità e al progresso a tutti i costi, ci impone di rallentare e ragionare sul valore che creiamo con le nostre azioni.
Cambia la geografia del lavoro. Cambiano i ritmi (che diventano sempre più veloci) e cambiano gli strumenti.

Necessità di nuovi approcci

Queste cose cambiano. Inspiegabilmente l’istruzione ha mostrato una notevole difficoltà nel tenere il passo con il ritmo del cambiamento e nel lavorare per sviluppare diverse letterature formative, per costruire e creare nuovi significati e visioni.
Al momento, l’offerta di lavoro è disallineata rispetto alla domanda. Questo accade anche a causa di un processo formativo che ha difficoltà a offrire un’esperienza trasformativa di vita e un apprendimento con un approccio creativo e multidisciplinare.
Le aziende hanno un gran bisogno di nuovi professionisti, di cui quelli del web costituiscono solo una parte, per sfruttare al meglio le possibilità che anche il digitale ha messo in campo, ma i giovani non sono ancora pronti a riempire i vuoti del mercato.

“Imparare ad imparare”

Le università in molti casi non propongono programmi ad hoc per formare queste figure. Il risultato è che molti giovani si ritrovano in tasca lauree che al temine del ciclo di studi non riescono a sfruttare come vorrebbero, perché non hanno nel loro bagaglio le giuste abilità, conoscenze e abitudini per affrontare al meglio una società postindustriale.
Occorre quindi un sistema integrato che si ponga l’obiettivo d’imparare a imparare, così come si propone di essere Scuola d’impresa diffusa.
Un’organizzazione fluida, mutevole e adattiva, in grado di trasferire cultura d’impresa, ma anche favorire una diversa mentalità. Mi riferisco ad una mentalità più proiettata all’autoimprenditorialità (nel senso più ampio della parola) che alla dipendenza/assistenza.