Editoria, marketing digitale e social media per la crescita di imprese, individui e territori.

 

In un’epoca in cui il marketing digitale, le neuroscienze e l’intelligenza artificiale dominano su tutto, bisogna approfondirne la conoscenza per rivolgerle ad un uso costruttivo e non distruttivo.

 

Chiavi di lettura per orientarsi verso la crescita

Non si tratta di imporre un pensiero. Ma di fornire alle persone “chiavi di lettura” quanto più oggettive, ampie e profonde possibili, tali da ampliarne la visione per orientare al meglio la vita pubblica e privata, soprattutto nella scelta delle persone e dei movimenti politici a cui affidare la guida di una delle principali economie al mondo.

Bisogna puntare ad una controrivoluzione culturale che tenda ad arricchire e non impoverire culturalmente le persone.

 

E’ tempo di cambiare

Più crescono i gradi di libertà e civiltà di un popolo, più aumentano le insofferenze. Aumentano quindi gli stimoli a cambiare (pena il decadimento) verso la classe politica. Una classe che, se non si adegua, può apparire anacronistica.

Tanto più una comunità di persone evolve, maggiori sono le probabilità di un non ritorno verso i livelli civici precedenti. Bisogna tener conto anche che una democrazia partecipativa funziona meglio quanto minori sono le asimmetrie culturali ed economiche tra i suoi componenti.

Necessita quindi praticare azioni di incivilimento dal basso. Azioni tendenti a ripristinare il normale funzionamento di un paese. Parliamo di un paese la cui vitalità, negli ultimi anni, è stata volutamente e scientificamente “annacquata” soprattutto attraverso la comunicazione mediatica».

 

L’evoluzione per lo sviluppo economico e culturale

Sulla base di questa premessa, uno degli aspetti salienti del mio lavoro in questi anni, è stato quello di utilizzare le sopracitate evoluzioni scientifiche e tecnologiche per sperimentare nuove modalità di comunicazione volte a  incivilire e a non impoverire culturalmente il Paese.

Ovviamente questo ha significato studiare a fondo i fenomeni e approfondire la conoscenza delle materie.

Innanzitutto va preliminarmente ribaltato il paradigma secondo cui l’orientamento al marketing sia adottabile in tutti i contesti.

Questo perché, dal mio punto di vista, vi sono attività e settori che, per la loro funzione civica, non possono agire in funzione della “domanda di mercato”.

Mi riferisco in particolar modo al mondo politico e a quello dell’editoria.

 

Il Marketing è necessario anche alla politica

Non si può pensare di costruire il consenso elettorale e il successo aziendale adattando la propria offerta alla “domanda dal basso”, molto spesso frutto di esigenze e condizionamenti emotivi temporanei.

All’inverso, invece, chi ha, per la funzione che svolge una responsabilità civica, deve agire secondo una visione di lungo periodo. Anche se questa è in controtendenza rispetto alle istanze del momento.

Non è etico fare politica adattando costantemente il linguaggio e l’operato ai “mal di pancia” della maggioranza degli elettori per costruirsi il consenso elettorale.

Così come non è onesto intellettualmente, oltre che strategicamente controproducente, progettare palinsesti e utilizzare linguaggi nel mondo dell’editoria per soddisfare la domanda della massa solo al fine del miglioramento dell’auditel.

Questo determina inevitabilmente un adattamento continuo al ribasso. Fino a toccare il fondo civico di un paese.

Questo è già successo in Italia. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: arretratezza civica ed economica e una classe dirigente inadeguata a governare i processi organizzativi e di sviluppo.

 

Leggi anche il mio articolo “Essere manager del cambiamento”.